AnOther MAGAZINE

Quello che ti piace, con l'aspetto che ti piace

TASTE OF RUNWAY

Moda e cucina, un piatto unico

TALENT T-SHIRTS - THE ART CHANCE CONTEST

un concorso che premia i talenti artistici e grafici del Sud del Mondo che non possono accedere alla rete

FADA'

Il Cappellaio Matto esiste, ed è tra noi

CLAUDIA TOLONI

La fotografia delicata dei nostri ricordi

VALENTINA SCOCCA

L'occhio interiore di un'artista

31 mar 2013

Not just AnOther Magazine


"Tutti i magazine digitali sono uguali"; mi pare proprio il caso di citare Orwell e aggiungere che "alcuni sono più uguali di altri", ma se ne salva sempre qualcuno che fa la differenza.

Mi sono imbattuta in AnOther Magazine e sono rimasta a bocca aperta: contenuti interessanti che spaziano dalla moda femminile e maschile, a interviste, esclusive, arte e cultura e un reader che raccoglie tutti gli articoli di blog esterni che la redazione ha selezionato per i propri lettori; un mag completo e visivamente "STUNNING", intraducibilmente bello, originale e anche attento non soltanto ai propti contenuti, ma virtuoso, aperto a ciò che sente affine.

Visivamente è super moderno: tutto ruota intorno alle foto, e a come vengono assemblate: una slide in cima, links visualizzati come thumbnails e, scorrendo la pagina verso il basso, preview di articoli corredati di foto.

C'è tutto: un frullatone tra la struttura di pinterest, quella di un magazine, e quella di un blog.
Serio, interessante e look pulito.

È in inglese: mi sembra un ottimo punto di partenza per sfatare 'sto mito fastidioso che gli italiani non si applicano con le lingue straniere. Check it out.

2 mar 2013

La Cucina in Passerella

Anna Marconi.
Segnatevelo questo nome.
È diventata da qualche settimana il mio nuovo Mito della Rete.

Cosmopolitan Moschino
Chi è Anna?
Una donna alla ricerca di qualcosa che traducesse le proprie passioni in un hobby, forse.
Oppure un genio che ha interpretato le tendenze della rete e le ha concretizzate fondendole in un'unica opera.
Qualunque cosa abbia spinto Anna, e lei stessa racconta che si è trattato di un'intuizione, poi lentamente sviluppata in un progetto, be', è proprio una bella idea.


Taste of Runway è un blog semplice e pulito, dal design sobrio ed elegante, scritto con personalità e soprattutto vissuto con passione. Anna Marconi, l'autrice, sembra davvero essere un'ottima cuoca, anzitutto
perché gli ingredienti che compongono il progetto - cucina, moda e fotografia - sono davvero mixati alla
Cheesecake Marni alle fragole
perfezione; poi, perché a giudicare dalle foto dei piatti da lei cucinati, dev'essere niente male dietro ai fornelli.
La linea editoriale è sostenuta dall'idea - vincente - di presentare una piatto al quale viene abbinato un capo d'alta moda che ne è ispirazione. Ecco quindi nascere un "Uovo in camicia Stella McCartney", una "Cheesecake alle fragole Marni", un "Cosmopolitan Moschino": colori in connubio, sì, ma soprattutto gusti, sia in fatto di moda, sia in cucina. Un'idea sorprendente, nuova, attuale, originale. Perché accontentarsi di sbirciare un po' i fashion blog e leggere annoiati le foodblogger? Basta Taste of Runway ad appagare la sete di novità. E diciamolo, anche la fame, cosa affatto trascurabile, almeno per quanto mi riguarda.


Uovo in Camicia Stella McCartney

16 feb 2013

Il Festival Monotòno

Lo so, vi ho delusi tutti quanti: il mio solito chiodo fisso verso il trash, che mi porta ogni anno a commentare Sanremo con la stessa verve del povero Pizzul durante i mondiali, quest'anno non ha avuto luogo né sfogo. Ebbene sì: mi sono annoiata. Ho fatto zapping, lo confesso. E ho anche un po' smanettato con Ruzzle mentre Fazio e "Lucianina" (alla quale va il merito di avere aperto la manifestazione con la parola "culo", per lo meno) si dannavano per dimostrare che questo - ah, sì, questo sì - è un festival diverso.

Bisogna dirlo: lo è davvero. A parte le gioie che mi ha regalato Maria Nazionale (ah, i bei tempi di "ma io quest'uomo lo amo"!), vestita come una centrifuga rapa rossa e zenzero, niente ha davvero contribuito a staccarmi dal tablet, mollare il demoniaco scarabeo digitale e fiondarmi a fare un serio liveblogging. Non ce l'ho fatta. Troppo moscio. Floscio. Serioso, ma senza esserlo veramente. Il risultato di un blando tentativo di un altrettanto blando omuncolo, quale è Fabio Fazio, di non risultare fastidioso. C'è riuscito così bene che a ogni canzone, dietro le quinte, secondo me gli dovevano fare una rianimazione col defibrillatore per sembrare ancora vivo.

La Lucianina è stata prevedibilmente tranquilla. Il guinzaglio c'è anche se non lo vediamo, perché è andata in onda con gli effetti speciali. Tipo quelle poppe enormi che a un certo punto pure Fazio è sembrato vivo, anche se è durato poco.

Non ho molto da dire, prima di questa finalissima senza batticuori, se non che il "mio" preferito c'è, chiaro, e merita di arrivare primo per tanti motivi: il coraggio di prendere in giro senza girarci intorno, la genialità, la bravura compositiva e l'ironia sfacciata. 

Da domani l'Italia dovrà svegliarsi a un suono preciso: un bel DO, di petto, di chiappa, come lo volete, purché sia MONONOTA. 

Forza ELII!




11 gen 2013

Talent T-Shirts: una chance per il sud del mondo

Attualmente nel mondo ci sono paesi che non hanno accesso ai mezzi di comunicazione di cui noi europei disponiamo (come con il cibo, ahimé: sprecandoli, usandoli a sproposito e dicendo un sacco di fuffa, spesso né divertente né utile), ma che possiedono un patrimonio - in termini di talento - senza avere la possibilità di poterlo mettere a servizio di chi lo potrebbe apprezzare, sia dal punto di vista artistico, sia da quello pratico concernente il business.

Tre grandi realtà italiane, PBCOM, BOTTEGA SOLIDALE e DESIGNERS SENZA FRONTIERE hanno deciso di dare un'occasione a chi altrimenti non ne avrebbe alcun modo, attraverso il Contest Talent T-Shirts, dedicato ai giovani di talento artistico del sud del mondo.

Riporto integralmente il comunicato ufficiale, che riassume i termini, gli scopi e la struttura del contest, e vi invito a farlo circolare indirizzandolo a chiunque potrebbe avere contatti con potenziali partecipanti: l'iniziativa dà realmente possibilità a chi è dimenticato agli occhi del mondo di creare qualcosa per sé e per la sua comunità, emancipandosi dalla condizione disagiata in cui - purtroppo - vive, e fornisce un premio in denaro sia alla comunità che segnala il "suo" talento, sia all'autore del disegno inviato.

Personalmente, garantisco sulla serietà del concorso e confermo la grande partecipazione, da ogni parte del mondo. Per vedere alcuni dei disegni pervenuti ai promoters vi reinvio alla pagina facebook dedicata al contest.

Condivisione virtuosa, grazie! :)



CONTINUA ANCORA PER UN MESE IL CONCORSO "TALENT T-SHIRTS - THE ART CHANCE".

Il termine per la consegna dei materiali in gara per il contest internazionale Talent T-shirts – the art chance (creato per dare l’opportunità di farsi conoscere ai giovani del Sud del Mondo con talento nell’arte visiva ma con minor accesso alla rete e quindi normalmente esclusi dai più consueti canali di talent-scouting), previsto inizialmente per il 15 gennaio 2013, verrà prorogato fino al 15 febbraio 2013, per consentire a chi non ha ancora preso parte all’iniziativa di non perdere l’occasione.
Il progetto era partito lo scorso 19 Aprile 2012 grazie alla collaborazione tra Forworld, ethic business unit di PBCOM, fucina di sperimentazione che promuove percorsi più consapevoli e moderni nei confronti della comunicazione e del mercato, La Bottega Solidale, ONLUS attiva da oltre 20 anni nello sviluppo del commercio equo e solidale e Designers Senza Frontiere che rappresenta il design e i designers al servizio degli artigiani di realtà socialmente ed economicamente fragili. Il grande interesse dimostrato nei confronti della proposta e la copiosa quantità di richieste e di materiale ricevuti dalle ONG, dalle Associazioni e dagli operatori umanitari nel “Sud del Mondo” hanno convinto i promotori a prorogare i termini di consegna al fine di permettere un accesso maggiore a coloro che per diversi motivi non hanno ancora avuto modo di aderire al progetto: il premio in palio va ben oltre il compenso in denaro previsto per i primi tre classificati ed è una vera e propria chance, poiché le più belle grafiche potranno essere realmente stampate su T-shirt e commercializzate nel “Nord del Mondo” attraverso un circuito di commercio equo e solidale, riconoscendo un compenso agli autori per ogni maglietta venduta e offrendo quindi una vera opportunità di affermazione sul mercato internazionale. 

L’obiettivo principale, ovvero coinvolgere luoghi e soprattutto persone impossibili da raggiungere, è stato ampiamente soddisfatto e ha motivato gli ideatori del progetto - che hanno ricevuto disegni di ogni tipo da villaggi disagiati, campi profughi, zone in cui imperversa la guerra civile - a continuare la sfida. Il Sud del mondo ha partecipato attivamente inviando abbondante materiale: l’Africa in primis, ma anche il Sud America e l’Oriente hanno preso parte al contest, e ciò si è dimostrato possibile grazie agli intermediari umanitari, che hanno capito il valore del progetto.

Su www.talent-tshirts.org oltre a tutti i dettagli del concorso è visibile il video realizzato per l’iniziativa da Ayzo Films, che ha voluto così sposare la causa, ed è attiva la piattaforma di crowdfunding a sostegno del progetto, disponibile anche direttamente al sito http://www.kapipal.com/talent-tshirts.


3 gen 2013

Fadà: il cappellaio matto è tra noi

Sono inciampata in Fadà, al secolo William Fusco, per via di un reblog su tumblr, in un pomeriggio di noia assoluta: per caso.
Si sa, gli incontri più interessanti sono quelli fortuiti:  mi sono ritrovata, così, all'improvviso, a seguire da vicino questo giovane artista dotato di un talento cantautoriale prezioso, fatto di ironia, critica, ma anche poesia; pennellate di sogni, "polvere di musica", come intitola egli stesso il suo primo lavoro (in ascolto dalla sua pagina ufficiale).
Visionario (come molti lo definiscono) o meno, Fadà (che in francese significa "matto", laddove si intende la follia come generatrice di arte) è un destrutturalista: del ritmo, del linguaggio, e anche del politically correct, senza offendere nessuno: "La donna cervello", di certo la hit più significativa dell'album, è un ritratto divertente e sarcastico su certi stereotipi femminili contrastanti, iperbolizzati dalla sua verve pungente e allegra: con quella faccia, con quella musica, Fusco può permettersi di dire quel che gli pare risultando perfettamente credibile e senza sembrare né artefatto né di parte, e a mio parere qui sta tutta a sua forza. Farsi ascoltare non è semplice per un emergente, ma è certo che a lui riesce con una spontaneità che non si vedeva dai tempi in cui Caparezza se ne uscì con il suo primo singolo.
A Fadà va il merito di un lavoro curato nel messaggio d'insieme, trasmesso nell'interezza dell'unione inscindibile testo-musica, che è un biglietto da visita genuino dell'autore e della sua interiorità.

Un album che rende finalmente alla musica italiana emergente un po' di merito, in mezzo a tanta fuffa pop che parla un sacco di tutto senza dire niente.
Voto: 8 pieno. E attendo il suo esordio esplosivo tra i grandi.


20 nov 2012

Approvata la legge sugli scomparsi

Riporto interamente il testo del comunicato ricevuto da Vincenzo Lorenzelli, presidente dell'Associazione Penelope Liguria. Finalmente qualcosa pare muoversi riguardo la tutela dei diritti delle famiglie di chi scompare.


"Uno dei problemi che i parenti, prima, e le forze dell’Ordine, poi, si sono sempre posti al momento della sparizione di una persona è che profilo giuridico avesse questo fatto e in che modo si dovesse attivare una ricerca.  
Con l’approvazione in sede deliberante da parte della Prima Commissione Affari Costituzionali del Senato lo scorso 31 ottobre del progetto di legge “Disposizioni per la ricerca delle persone scomparse”, già approvato dalla Camera dei Deputati, c’è finalmente una soluzione.
E’ giunta così a conclusione una lunga battaglia, condotta in particolare dall’Associazione Penelope e dalla sua attuale presidente Elisa Pozza Tasca.  
La nuova legge definisce il fenomeno della scomparsa e lo inquadra nel sistema giuridico italiano. La scomparsa di una persona può essere denunciata con immediatezza da chiunque ritenga che da tale fatto possa derivare un danno per la persona stessa.  Chi riceve la denuncia “promuove l’immediato avvio delle ricerche” e ne dà comunicazione al Prefetto che assume le iniziative di sua competenza anche in accordo con gli Enti locali, con il sistema della Protezione civile, con le Associazioni di volontariato e  con altri enti, anche privati.   Inoltre il Prefetto, “sentiti l’autorità giudiziaria e i familiari della persona scomparsa”, può valutare l’eventuale coinvolgimento degli organi di informazione.  Questo passo tende a regolare il rapporto con i media, tenendo conto della sensibilità dei familiari e delle eventuali istanze della magistratura.
Lo scomparso va inserito nella banca dati specifica delle persone scomparse.  Tale banca dati è stata creata dall’Ufficio del Commissario straordinario e prevede la compilazione di schede RISC ante e post-mortem, utili sia per le ricerche sia per il confronto incrociato dei dati.
Al Prefetto spetta anche “il tempestivo e diretto coinvolgimento del Commissario straordinario per le persone scomparse”.  Tale passaggio della legge risulta particolarmente importante,  perché da un lato garantisce la permanenza di tale figura “straordinaria”, dall’altro rende necessario il coinvolgimento dello stesso, in modo da assicurare alle operazioni di ricerca la consulenza e la competenza maturata negli anni da parte di questo Ufficio sul fenomeno della scomparsa delle persone.
Proprio lo stesso giorno il Commissario Straordinario Prefetto Penta ha presentato al Ministero dell’Interno la nona relazione semestrale, da cui emergono dati sempre più preoccupanti.  Infatti, il fenomeno della scomparsa delle persone, malgrado la maggiore attenzione ad esso rivolta negli ultimi tempi, non si sta riducendo, anzi sta aumentando.  Nell’ultimo anno, infatti, si è registrato un incremento di quasi il 10% delle denunce di scomparsa e le persone non ritrovate sono, dal 31 dicembre 2011, aumentate di 541 unità; anche se sono aumentati i ritrovamenti, le persone da ricercare in Italia rimangono, in totale, più di 25 mila.
In questo quadro la legge risulta un importante punto di riferimento per la ricerca delle persone scomparse, ma anche per far partire una nuova riflessione su quanto si sta facendo e su quanto sia possibile ancora realizzare in questo settore, a livello locale, anche con l’apporto e il contributo dell’Associazione dei familiari e degli amici delle persone scomparse (Penelope)."
            
Presidente regionale Liguria
Associazione Penelope Onlus

Vincenzo Lorenzelli


17 nov 2012

Nella rete la capra canta!

Natale pare già nascosto dietro la porta di casa a giudicare dalle vetrine dei negozi, dagli spot pubblicitari e dai cofanetti delle profumerie: come vola il tempo!

Sono certa che voi, come me, pensate alla beneficenza, anche nel vostro piccolo.
A mio parere, il successo di una raccolta fondi è determinato dalla concretezza dell'azione che si andrà a realizzare: non mi serve donare se non so che fine faranno i miei soldini. Non voglio avere il dubbio che il contributo che mando con il cuore per - faccio un esempio - mandare un bambino africano a scuola con libri, penne, matite e quaderni, finisca nelle tasche di qualche furbetto.
La mia scelta quindi ricadrà su tutti quelli che - oltre a chiedermi un aiuto  - mi terranno aggiornata sugli sviluppi dei progetti ai quali ho deciso di partecipare; sapere con cadenza regolare che cosa si sta davvero facendo è un buon inizio per instaurare un rapporto di fiducia. Non è giusto che per pochi disonesti sfumino le possibilità di migliorare la vita di qualcun altro! "Non  mando più sms solidali, ché poi non si trovano i soldi" è una frase che questo Natale non voglio sentire.

Per cui, vi propongo un progetto poco conosciuto nel quale sto "immergendo le mani" per motivi di lavoro, che mi ha convinta perché punta alla concretezza dei risultati (ottenuti e programmati) senza fare leva sulla pietà, bensì sui successi.

Si tratta de "Gli Spacchettati": regali di Natale decisamente "originali" che potete fare a chi volete bene sapendo che quel che avete acquistato contribuirà a realizzare interventi, insegnare, fornire strumenti a chi non ne ha. Il che vale molto di più che un pugno di soldi messi in mano. 




COME FUNZIONA?
Esattamente come spiegato nel video. Andate su www.glispacchettati.it e scegliete l'animale che volete "regalare". A me piace la cicogna, per esempio: regalarne una formato ecard, che verrà recapitata all'amico a cui voglio dedicarla, significherà che il mio vero dono sarà portare assistenza alle donne in gravidanza in un paese sottosviluppato. Non è cosa da poco, anche ciò che è scontato per noi qui, laggiù è motivo di disperazione.

Che ne dite? A me quest'idea piace e a Natale regalerò un po' di capre, di pulcini e di cicogne in giro. Se poi riusciste a permettervi il pozzo o la mucca, be'... sarebbe proprio un grande doppio regalo!

BUON NATALE A TUTTI: per chi non lo è speriamo che almeno possa diventarlo.


19 lug 2012

Tutti pazzi questi VIPS!

Sempre più spesso mi trovo a sfogliare le riviste con un punto interrogativo sopra la testa: ma un personaggio è famoso perché è pazzo, o diventa pazzo quando acquista fama? No perché sembra proprio che la gente normale sia in estinzione (e purtroppo anche tra gli sconosciuti). Qualche esempio? Pochi ma buoni:

TOM CRUISE: Vabbè, con lui è facile, come sparare sulla croce rossa. È troppo basso e non sopporta che le sue donne indossino i tacchi (però mica ci esci con la Littizzetto, eh Tom? Tutte stangone da paura, vedi la Kidman, che ancora mi chiedo come abbia fatto a starci insieme così a lungo); quando ha annunciato il suo matrimonio con la Holmes si è messo a saltare sul divanetto dello studio televisivo, una delle sue peggiori interpretazioni, si vedeva lontano un miglio che non era spontaneo; la figlia di due anni, Suri, viene conciata dalla mamma come una prostituta olandese, comprensiva di tacco (TACCO SIGNORI, a una bambina di sei anni... ma dove sono i servizi sociali???), e lui alla stampa dice "i vestiti se li sceglie da sé, ha i suoi gusti" (ha anche sei anni, io a sei anni pensavo di essere la donna bionica, ma mia madre mica mi lanciava dalla finestra per darmi corda!). È una colonna di Scientology. E questo basterebbe per inserirlo nella lista "senza speranza".


LADY GAGA: io la chiamo "Lady Haha". All'inizio era divertente. L'album d'esordio non faceva per niente schifo, anzi. Poi ha cominciato a farsi gli autoscatti su twitter senza trucco (GERMANOTTA TI PREGO NON FARLO PIU'!), ad andare in giro con le tazzine da tè di porcellana (pare le ricordino il tea time con la nonna, pare) e a coprirsi di bistecche, e mi ha ricordato quegli pseudoartisti in carriera convinti, che ancora pensano che urlare con addosso una maschera antigas basti a convincere tutti che si sta facendo "arte" e non demagogia. 
L'originalità, proprio. È la copia cessa di Miss Ciccone (vedi chiusa).


LAPO ELKANN: ho pensato, "ce lo metto, tra i vips? Ce lo metto con Tom Cruise e Lady Gaga?".  Poi ho riguardato il video qui sotto. E mi son detta, "ma sì, dài, il post è sui pazzi, mica su quelli bravi".



pics by ©Stefania Orlando | blog.stefaniaorlando.it
Stesso dilemma per STEFANIA ORLANDO, ma poi ho trovato il suo BLOG : tra un post dove si crede Eva Kant, uno dove si trucca da scarabeo e uno dove consiglia il TUPPERSEX, proprio avevo solo l'imbarazzo della scelta. Propongo di cambiare titolo al sito e provare con "L' Orlando Furiosa", più fedele all'originale ma anche molto più appropriato.


Lourdes Leon
Insomma, alla fine diciamolo, quella che aveva fatto più parlare di sé, più a lungo, e sempre per motivi diversi è una sola, la vera Dea, la Star e Regina incontrastata del gossip: MADONNA. Ma non la metto in questa lista, perché secondo me lei sì che è una vera manager di sé stessa. Tutto quello che Madonna ha fatto da quando è diventata Madonna è assolutamente programmato a tavolino, creato ad hoc per suscitare clamore, per la carriera. Posare nuda, toccarsi in tour, baciare Britney, girare video scandalo: tutto nei piani. La vera Miss Ciccone è una macchina da lavoro, una che - parole della regista Susan Seidelman, director di "Cercasi Susan disperatamente" - prima di andare sul set si faceva dieci vasche in piscina, con sveglia alle quattro del mattino, ogni giorno. Ha giocato con il nome della figlia, che ha chiamato Maria Lourdes ma per tutti è Lola. Eppure mai l'abbiamo vista giocare con la sua immagine o con la sua educazione. Lourdes Leon è una ragazza semplice, pur essendo forse la più ricca d'america. Ha una sua collezione di abiti, ma non sfrutta la propria immagine pur essendo la copia di sua madre, come testimonial  della linea non c'è lei ma Georgia Jagger. Fino ai tredici anni mamma Maddy l'ha mandata in giro con le sopracciglia di Bergomi e i baffetti (la foto mi è testimone!), esattamente come una qualunque altra tredicenne (ehm, ok, negli anni '80 lo ammetto), altro che beauty baby farm a cinque anni.

A volte c'è chi ci è, a volte c'è chi ci fa. Nel dubbio, Strike a pose.

7 lug 2012

... E sotto l'ombrellone?


Tempo di mare, di vacanze, di ferie (per chi le ha...). E dilemmi. Che mi porto sotto l'ombrellone?
Quali libri vale la pena di leggere rilassandosi nel frescolino del vento di mare o nella quiete di campagna e di montagna?

Ecco qualche mio personale consiglio di lettura da cui potete prendere spunto:

1) QUATTRO GIORNI BIANCHI, di STEFANO ROVATTI:
"Tre criminali evasi dal carcere si insediano nella casa di una tranquilla famiglia borghese e, in attesa del denaro per completare la fuga, manipolano le abitudini degli ostaggi, intrappolandoli in un abisso di sangue e follia. Accompagnata da uno scavo introspettivo che non si ferma neppure davanti alle verità più dolorose e inconfessabili, si delinea la lenta agonia di un gruppo di personaggi non più in grado di essere padroni di sé stessi. Ispirato ad una storia vera, ma riletto nella più amara tradizione del noir, Quattro giorni bianchi si trasforma nella cruda radiografia di un universo oscuro, squassato da torbide intuizioni che, attraverso il sistematico esercizio della violenza, intesa come sfida ad ogni limite, si moltiplicano, si deformano e si mescolano, fino all’annientamento del più elementare senso di giustizia, dentro una coscienza senza sogni e senza redenzione."

2) 50 SFUMATURE DI GRIGIO, di E.L. JAMES
"Quando Anastasia Steele, graziosa e ingenua studentessa americana di ventun anni incontra Christian Grey, giovane imprenditore miliardario, si accorge di essere attratta irresistibilmente da quest'uomo bellissimo e misterioso. Convinta però che il loro incontro non avrà mai un futuro, prova in tutti i modi a smettere di pensarci, fino al giorno in cui Grey non compare improvvisamente nel negozio dove lei lavora e la invita a uscire con lui. Anastasia capisce di volere quest'uomo a tutti i costi. Anche lui è incapace di resisterle e deve ammettere con sé stesso di desiderarla, ma alle sue condizioni. Travolta dalla passione, presto Anastasia scoprirà che Grey è un uomo tormentato dai suoi demoni e consumato dall'ossessivo bisogno di controllo, ma soprattutto ha gusti erotici decisamente singolari e predilige pratiche sessuali insospettabili..." Il libro è un po' ripetitivo e scritto non proprio benissimo, la storia però scorre bene e "acchiappa", specie sulla sabbia rovente.

3) 101 MODI PER FAR SOFFRIRE GLI UOMINI, di DANIELA FARNESE
Qui mi soffermo in modo più personale: Daniela Farnese, aka "La Dottoressa Dania", è un'istituzione e io la seguo su tutti i suoi canali, blog, giornali, social; Una donna di un umorismo pungente e sagace, una penna che sa anche essere delicata e profonda. La adoro. Questo suo primo libro, che fa parte di una collana di Newton dal titolo "101 modi per..." è un vademecum nato per tutte coloro che soffrono per amore. L'intento però non è quello di mettere femmine contro maschi, ma trovare il modo di ridere sulle sofferenze che l'amore comporta, e magari trovare pure un bel metodo per farla pagare al furbetto di turno, che non manca mai... dalla sinossi:
"Le donne troppo spesso dimenticano che il maschio è un animale imperfetto e che, anche quando è innamorato, tradisce, ferisce e ha sempre qualcosa da farsi perdonare. Qualsiasi donna ricorda, nel suo passato sentimentale, almeno una ferita da parte di un uomo e avrà desiderato, anche solo per pochi attimi, di ricambiare il favore..." Prefazione di Luca Bizzarri.

4) LA DISTANZA NECESSARIA, di EMILIA MARASCO
Anche qui va fatta una premessa che "sento" di fare. Conosco Emilia, ed è una donna profondamente colta, e trovo abbia uno stile meraviglioso, poetico, alto. Il piacere che dà la lettura di certe immagini e descrizioni in questo libro è pari solo a quello che può dare una grande penna. Dalla sinossi:
"Stregata dalla magia di un quadro di Andrew Wyeth ("Christina's world", oggi al MoMA), la protagonista Mara, inquieta giornalista di cronaca nera, parte dall'Italia alla volta di Pennsylvania e Maine per scoprire la realtà che si nasconde dietro alla misteriosa e celebre figura del dipinto. Troverà il "mondo di Christina", sé stessa, ma soprattutto la distanza necessaria per guardare le cose. Per capirle."


Buona estate, e soprattutto buona lettura!

1 lug 2012

Il caso Chico Forti: la condanna di un innocente

Enrico Forti
Da qualche tempo in rete circola una vicenda della quale poco si conosce, ma che meriterebbe un'attenzione particolare in quanto coinvolge un nostro connazionale, Enrico Forti detto "Chico" (nella foto), rimasto incastrato in una vicenda che pare uscita da una sceneggiatura di Lynch, da quanto si dimostra surreale.

In breve (e vi lascerò al video dell'intervista alla nota criminologa Roberta Bruzzone per i dettagli), Chico dopo avere vinto una certa e significativa somma a TeleMike, negli anni '90 va a vivere a Miami e lì si costruisce una carriera come giornalista e documentarista; un giorno si trova a condurre un'inchiesta sulla morte dello stilista Gianni Versace, assassinato nel 1997 - pare - dal suo ex amante tossicodipendente Andrew Cunanan;  nello stesso periodo si trasferisce nel complesso di Williams Island dove conosce il tedesco Thomas Knott, che - interessato agli utili che avrebbe potuto guadagnare dallo sfruttamento della situazione, gli presenta un uomo influente, Matthias Ruhel, il quale gli dà l'opportunità di acquistare la "House Boat" dove Cunanan si sarebbe suicidato e che lui stesso aveva acquistato dopo l'omicidio Versace per pochi soldi dal proprietario, Tosten Reineck. Intanto Forti viene contattato anche da un ex investigatore della polizia di Miami, Gary Schiaffo, che gli promette del materiale scottante sulla vicenda, che Chico però otterrà solo in parte. Viene comunque realizzato il documentario, "Il sorriso della Medusa", in cui emerge il grave dubbio che Andrew non si sia suicidato, ma sia stato ucciso (come poi dimostreranno le foto del cadavere, mai consegnate a Forti) da una calibro 22 e trasportato solo in seguito sul luogo del crimine, la "House Boat" per l'appunto di proprietà di Reineck. Questo non piace alla polizia di Miami, in quanto viene a galla il sospetto che il caso sia stato insabbiato anche con la collaborazione delle forze dell'ordine, e - guarda caso - la House Boat di lì a poco subirà un "incidente" e verrà affondata dalla polizia con la scusa che potrebbe essere un pericolo per la navigazione nel canale. Ciò comporta la scomparsa della prospettiva di profitti che Knott, Ruhel e Reineck avrebbero dovuto trarre dallo sfruttamento della vicenda.
Nel frattempo Forti però continua a frequentare Thomas Knott, senza sapere che costui è un truffatore con un passato di un certo tipo in Germania. Questa amicizia gli costerà tutti i guai che sta scontando tutt'oggi e per i quali la criminologa forense Roberta Bruzzone si è mobilitata.
Thomas Knott mette Forti in contatto con Tony Pikes, un altro personaggio sopra le righe, aiutato a espatriare dall'Australia, dove aveva attiva un'accusa per truffa, proprio da Knott che gli procura i documenti falsi; questo tizio propone a Forti di acquistare un albergo a Ibiza, e iniziano delle trattative. L'accordo salta quando viene ritrovato morto il figlio di Pikes, Dale, australiano, il giorno dopo aver raggiunto il padre in America. Da qui il nucleo della vicenda: Pikes viene ritrovato in una zona nota per essere punto d'incontro per gay in cerca di avventure. Lo trovano nudo, forse violentato, con un sacco di indizi piazzati "ad hoc" che ne permettono subito il riconoscimento. Il ragazzo è stato ucciso da una calibro 22, che risulta essere intestata a Thomas Knott, ma pagata con la carta di credito di Forti: una strana situazione che viene spiegata dal commesso del negozio di armi, il quale conferma che la pistola è di proprietà di Knott e che lo stesso, privo del contante necessario all'acquisto, chiese a Forti di prestargli la carta di credito e di pagare al posto suo. Forti lo fa perché si fida di Knott senza sospettarne né il passato né le intenzioni. Viene fuori che uno dei due uomini avrebbe dovuto prelevare la vittima all'aeroporto. Questo porta entrambi all'accusa formale per l'omicidio di Dale Pikes. Si ipotizza che Dale potesse essere d'ostacolo alla compravendita dell'Hotel in quanto figlio del proprietario: entrambi vengono accusati anche di truffa e circonvenzione di incapace ai danni di Tony Pikes. 
Il punto è che, però, Tony Pikes stava tentando di vendere un Hotel che non possedeva, se non al 5%,  una percentuale che non gli avrebbe permesso certamente di venderlo a chicchessia. Quindi l'unico truffato si dimostra Forti, che viene prosciolto dalle accuse di truffa e circonvenzione d'incapace per le quali viene invece condannato a 15 anni Thomas Knott. Tali accuse erano la base del movente per l'omicidio: decadute le une, doveva decadere anche l'altra; ma questo non avviene e - inspiegabilmente - Forti mantiene l'accusa di omicidio di Dale Pikes e viene condannato da una giuria senza possibilità di revisione. Questo quando, ricordiamo, l'arma del delitto è registrata (ma non  verrà mai ritrovata, ovviamente) a nome di Knott, e Knott stesso è il collegamento tra gli omicidi Versace, Cunanan e Pikes.
Attualmente Chico sta scontando nel carcere di massima sicurezza di Miami una condanna all'ergastolo che gli è costata la perdita di tutto ciò che aveva: casa, soldi e soprattutto famiglia.

Roberta Bruzzone si sta occupando della revisione del processo: noi tutti possiamo diffondere la vicenda di Enrico per far sì che i capi di accusa vengano revisionati e che sia fatta finalmente giustizia in un caso fin troppo chiaro in cui i colpevoli la stanno passando liscia alle spalle di un innocente.



Seguite la ricostruzione in questo video:

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