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L'occhio interiore di un'artista

16 giu 2012

Il diritto di condividere a sinistra

Sulla proprietà intellettuale più si discute meglio è: lo dimostra il fatto che il "diritto d'autore" è sempre in pericolo, qualunque contenuto si decida di pubblicare, per via della facile fruibilità di qualsiasi cosa appaia in rete.

La tutela del diritto d'autore, e - più che d'autore - di commercializzazione di una qualsiasi opera d'ingegno, sia essa artistica, letteraria, informatica, è tutelata dal simbolo  " © "spesso indicato anche tra parentesi "(c)", il Copyright. Con esso un editore può limitare la libera circolazione di un'opera e regolarne la diffusione impedendone modifiche, utilizzo e abuso. Sotto questa licenza acquistiamo libri, cd, software di ogni sorta. Fotocopiare integralmente un libro pubblicato, scaricare musica, crackare un sistema operativo significa infrangere il diritto d'autore ed essere punibile in termini legali.

Quello che non tutti sanno, forse, è che esiste una licenza meno rigida in termini di diritti d'autore, che si chiama "Copyleft" e si fonda sul gioco di parole che vede l'opposizione nella lingua inglese del termine "right" (ossia "diritto legale" ma anche "destra") con "left" (che significa "sinistra"); il tutto, rappresentato da un simbolo identico a quello del copyright, fatta eccezione per la "C" rovesciata, come nella foto). Questo simbolo indica un sistema "virtuoso" che tutela l'opera permettendone la circolazione e la modifica, purché ne vengano rispettate le condizioni essenziali. Per esempio, tutto quanto vedete pubblicato qui sopra è coperto da Copyleft: potete quindi copiare, citare e utilizzare quanto da me scritto per qualsiasi finalità, purché indichiate - se non la mia firma - almeno l' URL di questo blog. La citazione della fonte non toglie a voi la libertà di riutilizzare idee che vorreste commentare, demolire o sostenere, ma rispetta l'autore che le ha elucubrate e pubblicate, e crea un circolo virtuoso che non limita la diffusione né la commercializza a scopo di lucro, ma ne rispetta l'origine.

Molto spesso assistiamo a veri e propri "furti intellettuali", ossia la riproduzione di contenuti sul web avvenuta senza citazione delle fonti. Si tratta di una vera e propria violazione della licenza, e non solo di un semplice lavoro ingenuo di "taglia e incolla". Questo vale non solo per post e articoli, ma anche per le immagini, che spesso vengono fatte circolare senza citare l'autore solo perché appaiono come risultati di una semplice e banale ricerca su qualunque search engine. Niente di ciò che trovate, a meno che non sia esplicitamente dichiarato, è libero tout-court. 

È bene imparare che chiedere a un autore il permesso di pubblicazione di un articolo o di una foto, o verificare e citare la fonte, è il modo migliore per evitare problemi ma anche l'unico per far sì che un'idea rimanga integra e non ne venga snaturato il senso originale. 

Se volete esplicitare attraverso una Creative Commons License (che non comprende soltanto quella che ho scelto io) il modo in cui volete condividere i vostri contenuti, potete farlo all'indirizzo http://creativecommons.org, copiando sui vostri blog e siti il codice relativo alla licenza scelta. 
Buon lavoro, e buona libera circolazione virtuosa a tutti i vostri testi.

13 giu 2012

La Liguria di Christian Melfa


©C.Melfa - click to enlarge

Chi si occupa di arte - non mi stancherò mai di ripeterlo - deve possedere necessariamente un senso in più, soprattutto se si tratta di arti visive: una specie di “terzo occhio” con il quale cogliere aspetti che la gente comune non riesce a percepire. Disvelare il profondo significato che sta dietro un paesaggio, un volto, una scena quotidiana; squarciare il velo di Maya e offrire assaggi di qualcosa di più grande, questo è il compito ultimo dell’artista. Christian Melfa, genovese di nascita, questo lo sa bene.
©C.Melfa - click to enlarge


Interprete di una tendenza che vede tra i suoi seguaci il tedesco Sven Fennema, divenuto famoso per le sue “living  pictures” (“fotografie viventi”) di edifici abbandonati elaborate con mezzi digitali in postproduzione, Melfa è un  ritrattista di paesaggi fuori dal comune. Innamorato da sempre della riviera ligure, non si limita a immortalarla con scorci da cartolina: ne coglie l’anima, la vita che palpita nella roccia. Gli effetti digitali applicati alle fotografie non appesantiscono l’immagine, né tradiscono la fedeltà al panorama; al contrario, lo arricchiscono di un’atmosfera a volte decadentista, spesso sovrannaturale. 
©C.Melfa - click to enlarge


Ed ecco che uno scoglio affacciato sul mare carica il sublime di cui parlavano gli artisti romantici di un elemento in più, quasi alieno in certi scatti, ma non estraneo all’occhio umano. Una panchina abbandonata diviene, attraverso la lente di Melfa, simbolo di una solitudine umana profonda, un blues cantato sottovoce da luci e ombre, così come il mare di Genova, al contrario, sembra prendere vita sotto un sole mai stato così luminoso. I grattacieli si piegano verso l’uomo, e lo accompagnano, imponenti ma rassicuranti. Noi tutti siamo protagonisti dei suoi scatti, perché lo è il posto in cui viviamo. 



Sito Ufficiale: http://christianmelfa.daportfolio.com


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