AnOther MAGAZINE

Quello che ti piace, con l'aspetto che ti piace

TASTE OF RUNWAY

Moda e cucina, un piatto unico

TALENT T-SHIRTS - THE ART CHANCE CONTEST

un concorso che premia i talenti artistici e grafici del Sud del Mondo che non possono accedere alla rete

FADA'

Il Cappellaio Matto esiste, ed è tra noi

CLAUDIA TOLONI

La fotografia delicata dei nostri ricordi

VALENTINA SCOCCA

L'occhio interiore di un'artista

31 mar 2013

Not just AnOther Magazine


"Tutti i magazine digitali sono uguali"; mi pare proprio il caso di citare Orwell e aggiungere che "alcuni sono più uguali di altri", ma se ne salva sempre qualcuno che fa la differenza.

Mi sono imbattuta in AnOther Magazine e sono rimasta a bocca aperta: contenuti interessanti che spaziano dalla moda femminile e maschile, a interviste, esclusive, arte e cultura e un reader che raccoglie tutti gli articoli di blog esterni che la redazione ha selezionato per i propri lettori; un mag completo e visivamente "STUNNING", intraducibilmente bello, originale e anche attento non soltanto ai propti contenuti, ma virtuoso, aperto a ciò che sente affine.

Visivamente è super moderno: tutto ruota intorno alle foto, e a come vengono assemblate: una slide in cima, links visualizzati come thumbnails e, scorrendo la pagina verso il basso, preview di articoli corredati di foto.

C'è tutto: un frullatone tra la struttura di pinterest, quella di un magazine, e quella di un blog.
Serio, interessante e look pulito.

È in inglese: mi sembra un ottimo punto di partenza per sfatare 'sto mito fastidioso che gli italiani non si applicano con le lingue straniere. Check it out.

2 mar 2013

La Cucina in Passerella

Anna Marconi.
Segnatevelo questo nome.
È diventata da qualche settimana il mio nuovo Mito della Rete.

Cosmopolitan Moschino
Chi è Anna?
Una donna alla ricerca di qualcosa che traducesse le proprie passioni in un hobby, forse.
Oppure un genio che ha interpretato le tendenze della rete e le ha concretizzate fondendole in un'unica opera.
Qualunque cosa abbia spinto Anna, e lei stessa racconta che si è trattato di un'intuizione, poi lentamente sviluppata in un progetto, be', è proprio una bella idea.


Taste of Runway è un blog semplice e pulito, dal design sobrio ed elegante, scritto con personalità e soprattutto vissuto con passione. Anna Marconi, l'autrice, sembra davvero essere un'ottima cuoca, anzitutto
perché gli ingredienti che compongono il progetto - cucina, moda e fotografia - sono davvero mixati alla
Cheesecake Marni alle fragole
perfezione; poi, perché a giudicare dalle foto dei piatti da lei cucinati, dev'essere niente male dietro ai fornelli.
La linea editoriale è sostenuta dall'idea - vincente - di presentare una piatto al quale viene abbinato un capo d'alta moda che ne è ispirazione. Ecco quindi nascere un "Uovo in camicia Stella McCartney", una "Cheesecake alle fragole Marni", un "Cosmopolitan Moschino": colori in connubio, sì, ma soprattutto gusti, sia in fatto di moda, sia in cucina. Un'idea sorprendente, nuova, attuale, originale. Perché accontentarsi di sbirciare un po' i fashion blog e leggere annoiati le foodblogger? Basta Taste of Runway ad appagare la sete di novità. E diciamolo, anche la fame, cosa affatto trascurabile, almeno per quanto mi riguarda.


Uovo in Camicia Stella McCartney

16 feb 2013

Il Festival Monotòno

Lo so, vi ho delusi tutti quanti: il mio solito chiodo fisso verso il trash, che mi porta ogni anno a commentare Sanremo con la stessa verve del povero Pizzul durante i mondiali, quest'anno non ha avuto luogo né sfogo. Ebbene sì: mi sono annoiata. Ho fatto zapping, lo confesso. E ho anche un po' smanettato con Ruzzle mentre Fazio e "Lucianina" (alla quale va il merito di avere aperto la manifestazione con la parola "culo", per lo meno) si dannavano per dimostrare che questo - ah, sì, questo sì - è un festival diverso.

Bisogna dirlo: lo è davvero. A parte le gioie che mi ha regalato Maria Nazionale (ah, i bei tempi di "ma io quest'uomo lo amo"!), vestita come una centrifuga rapa rossa e zenzero, niente ha davvero contribuito a staccarmi dal tablet, mollare il demoniaco scarabeo digitale e fiondarmi a fare un serio liveblogging. Non ce l'ho fatta. Troppo moscio. Floscio. Serioso, ma senza esserlo veramente. Il risultato di un blando tentativo di un altrettanto blando omuncolo, quale è Fabio Fazio, di non risultare fastidioso. C'è riuscito così bene che a ogni canzone, dietro le quinte, secondo me gli dovevano fare una rianimazione col defibrillatore per sembrare ancora vivo.

La Lucianina è stata prevedibilmente tranquilla. Il guinzaglio c'è anche se non lo vediamo, perché è andata in onda con gli effetti speciali. Tipo quelle poppe enormi che a un certo punto pure Fazio è sembrato vivo, anche se è durato poco.

Non ho molto da dire, prima di questa finalissima senza batticuori, se non che il "mio" preferito c'è, chiaro, e merita di arrivare primo per tanti motivi: il coraggio di prendere in giro senza girarci intorno, la genialità, la bravura compositiva e l'ironia sfacciata. 

Da domani l'Italia dovrà svegliarsi a un suono preciso: un bel DO, di petto, di chiappa, come lo volete, purché sia MONONOTA. 

Forza ELII!




11 gen 2013

Talent T-Shirts: una chance per il sud del mondo

Attualmente nel mondo ci sono paesi che non hanno accesso ai mezzi di comunicazione di cui noi europei disponiamo (come con il cibo, ahimé: sprecandoli, usandoli a sproposito e dicendo un sacco di fuffa, spesso né divertente né utile), ma che possiedono un patrimonio - in termini di talento - senza avere la possibilità di poterlo mettere a servizio di chi lo potrebbe apprezzare, sia dal punto di vista artistico, sia da quello pratico concernente il business.

Tre grandi realtà italiane, PBCOM, BOTTEGA SOLIDALE e DESIGNERS SENZA FRONTIERE hanno deciso di dare un'occasione a chi altrimenti non ne avrebbe alcun modo, attraverso il Contest Talent T-Shirts, dedicato ai giovani di talento artistico del sud del mondo.

Riporto integralmente il comunicato ufficiale, che riassume i termini, gli scopi e la struttura del contest, e vi invito a farlo circolare indirizzandolo a chiunque potrebbe avere contatti con potenziali partecipanti: l'iniziativa dà realmente possibilità a chi è dimenticato agli occhi del mondo di creare qualcosa per sé e per la sua comunità, emancipandosi dalla condizione disagiata in cui - purtroppo - vive, e fornisce un premio in denaro sia alla comunità che segnala il "suo" talento, sia all'autore del disegno inviato.

Personalmente, garantisco sulla serietà del concorso e confermo la grande partecipazione, da ogni parte del mondo. Per vedere alcuni dei disegni pervenuti ai promoters vi reinvio alla pagina facebook dedicata al contest.

Condivisione virtuosa, grazie! :)



CONTINUA ANCORA PER UN MESE IL CONCORSO "TALENT T-SHIRTS - THE ART CHANCE".

Il termine per la consegna dei materiali in gara per il contest internazionale Talent T-shirts – the art chance (creato per dare l’opportunità di farsi conoscere ai giovani del Sud del Mondo con talento nell’arte visiva ma con minor accesso alla rete e quindi normalmente esclusi dai più consueti canali di talent-scouting), previsto inizialmente per il 15 gennaio 2013, verrà prorogato fino al 15 febbraio 2013, per consentire a chi non ha ancora preso parte all’iniziativa di non perdere l’occasione.
Il progetto era partito lo scorso 19 Aprile 2012 grazie alla collaborazione tra Forworld, ethic business unit di PBCOM, fucina di sperimentazione che promuove percorsi più consapevoli e moderni nei confronti della comunicazione e del mercato, La Bottega Solidale, ONLUS attiva da oltre 20 anni nello sviluppo del commercio equo e solidale e Designers Senza Frontiere che rappresenta il design e i designers al servizio degli artigiani di realtà socialmente ed economicamente fragili. Il grande interesse dimostrato nei confronti della proposta e la copiosa quantità di richieste e di materiale ricevuti dalle ONG, dalle Associazioni e dagli operatori umanitari nel “Sud del Mondo” hanno convinto i promotori a prorogare i termini di consegna al fine di permettere un accesso maggiore a coloro che per diversi motivi non hanno ancora avuto modo di aderire al progetto: il premio in palio va ben oltre il compenso in denaro previsto per i primi tre classificati ed è una vera e propria chance, poiché le più belle grafiche potranno essere realmente stampate su T-shirt e commercializzate nel “Nord del Mondo” attraverso un circuito di commercio equo e solidale, riconoscendo un compenso agli autori per ogni maglietta venduta e offrendo quindi una vera opportunità di affermazione sul mercato internazionale. 

L’obiettivo principale, ovvero coinvolgere luoghi e soprattutto persone impossibili da raggiungere, è stato ampiamente soddisfatto e ha motivato gli ideatori del progetto - che hanno ricevuto disegni di ogni tipo da villaggi disagiati, campi profughi, zone in cui imperversa la guerra civile - a continuare la sfida. Il Sud del mondo ha partecipato attivamente inviando abbondante materiale: l’Africa in primis, ma anche il Sud America e l’Oriente hanno preso parte al contest, e ciò si è dimostrato possibile grazie agli intermediari umanitari, che hanno capito il valore del progetto.

Su www.talent-tshirts.org oltre a tutti i dettagli del concorso è visibile il video realizzato per l’iniziativa da Ayzo Films, che ha voluto così sposare la causa, ed è attiva la piattaforma di crowdfunding a sostegno del progetto, disponibile anche direttamente al sito http://www.kapipal.com/talent-tshirts.


3 gen 2013

Fadà: il cappellaio matto è tra noi

Sono inciampata in Fadà, al secolo William Fusco, per via di un reblog su tumblr, in un pomeriggio di noia assoluta: per caso.
Si sa, gli incontri più interessanti sono quelli fortuiti:  mi sono ritrovata, così, all'improvviso, a seguire da vicino questo giovane artista dotato di un talento cantautoriale prezioso, fatto di ironia, critica, ma anche poesia; pennellate di sogni, "polvere di musica", come intitola egli stesso il suo primo lavoro (in ascolto dalla sua pagina ufficiale).
Visionario (come molti lo definiscono) o meno, Fadà (che in francese significa "matto", laddove si intende la follia come generatrice di arte) è un destrutturalista: del ritmo, del linguaggio, e anche del politically correct, senza offendere nessuno: "La donna cervello", di certo la hit più significativa dell'album, è un ritratto divertente e sarcastico su certi stereotipi femminili contrastanti, iperbolizzati dalla sua verve pungente e allegra: con quella faccia, con quella musica, Fusco può permettersi di dire quel che gli pare risultando perfettamente credibile e senza sembrare né artefatto né di parte, e a mio parere qui sta tutta a sua forza. Farsi ascoltare non è semplice per un emergente, ma è certo che a lui riesce con una spontaneità che non si vedeva dai tempi in cui Caparezza se ne uscì con il suo primo singolo.
A Fadà va il merito di un lavoro curato nel messaggio d'insieme, trasmesso nell'interezza dell'unione inscindibile testo-musica, che è un biglietto da visita genuino dell'autore e della sua interiorità.

Un album che rende finalmente alla musica italiana emergente un po' di merito, in mezzo a tanta fuffa pop che parla un sacco di tutto senza dire niente.
Voto: 8 pieno. E attendo il suo esordio esplosivo tra i grandi.


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