1 lug 2012

Il caso Chico Forti: la condanna di un innocente

Enrico Forti
Da qualche tempo in rete circola una vicenda della quale poco si conosce, ma che meriterebbe un'attenzione particolare in quanto coinvolge un nostro connazionale, Enrico Forti detto "Chico" (nella foto), rimasto incastrato in una vicenda che pare uscita da una sceneggiatura di Lynch, da quanto si dimostra surreale.

In breve (e vi lascerò al video dell'intervista alla nota criminologa Roberta Bruzzone per i dettagli), Chico dopo avere vinto una certa e significativa somma a TeleMike, negli anni '90 va a vivere a Miami e lì si costruisce una carriera come giornalista e documentarista; un giorno si trova a condurre un'inchiesta sulla morte dello stilista Gianni Versace, assassinato nel 1997 - pare - dal suo ex amante tossicodipendente Andrew Cunanan;  nello stesso periodo si trasferisce nel complesso di Williams Island dove conosce il tedesco Thomas Knott, che - interessato agli utili che avrebbe potuto guadagnare dallo sfruttamento della situazione, gli presenta un uomo influente, Matthias Ruhel, il quale gli dà l'opportunità di acquistare la "House Boat" dove Cunanan si sarebbe suicidato e che lui stesso aveva acquistato dopo l'omicidio Versace per pochi soldi dal proprietario, Tosten Reineck. Intanto Forti viene contattato anche da un ex investigatore della polizia di Miami, Gary Schiaffo, che gli promette del materiale scottante sulla vicenda, che Chico però otterrà solo in parte. Viene comunque realizzato il documentario, "Il sorriso della Medusa", in cui emerge il grave dubbio che Andrew non si sia suicidato, ma sia stato ucciso (come poi dimostreranno le foto del cadavere, mai consegnate a Forti) da una calibro 22 e trasportato solo in seguito sul luogo del crimine, la "House Boat" per l'appunto di proprietà di Reineck. Questo non piace alla polizia di Miami, in quanto viene a galla il sospetto che il caso sia stato insabbiato anche con la collaborazione delle forze dell'ordine, e - guarda caso - la House Boat di lì a poco subirà un "incidente" e verrà affondata dalla polizia con la scusa che potrebbe essere un pericolo per la navigazione nel canale. Ciò comporta la scomparsa della prospettiva di profitti che Knott, Ruhel e Reineck avrebbero dovuto trarre dallo sfruttamento della vicenda.
Nel frattempo Forti però continua a frequentare Thomas Knott, senza sapere che costui è un truffatore con un passato di un certo tipo in Germania. Questa amicizia gli costerà tutti i guai che sta scontando tutt'oggi e per i quali la criminologa forense Roberta Bruzzone si è mobilitata.
Thomas Knott mette Forti in contatto con Tony Pikes, un altro personaggio sopra le righe, aiutato a espatriare dall'Australia, dove aveva attiva un'accusa per truffa, proprio da Knott che gli procura i documenti falsi; questo tizio propone a Forti di acquistare un albergo a Ibiza, e iniziano delle trattative. L'accordo salta quando viene ritrovato morto il figlio di Pikes, Dale, australiano, il giorno dopo aver raggiunto il padre in America. Da qui il nucleo della vicenda: Pikes viene ritrovato in una zona nota per essere punto d'incontro per gay in cerca di avventure. Lo trovano nudo, forse violentato, con un sacco di indizi piazzati "ad hoc" che ne permettono subito il riconoscimento. Il ragazzo è stato ucciso da una calibro 22, che risulta essere intestata a Thomas Knott, ma pagata con la carta di credito di Forti: una strana situazione che viene spiegata dal commesso del negozio di armi, il quale conferma che la pistola è di proprietà di Knott e che lo stesso, privo del contante necessario all'acquisto, chiese a Forti di prestargli la carta di credito e di pagare al posto suo. Forti lo fa perché si fida di Knott senza sospettarne né il passato né le intenzioni. Viene fuori che uno dei due uomini avrebbe dovuto prelevare la vittima all'aeroporto. Questo porta entrambi all'accusa formale per l'omicidio di Dale Pikes. Si ipotizza che Dale potesse essere d'ostacolo alla compravendita dell'Hotel in quanto figlio del proprietario: entrambi vengono accusati anche di truffa e circonvenzione di incapace ai danni di Tony Pikes. 
Il punto è che, però, Tony Pikes stava tentando di vendere un Hotel che non possedeva, se non al 5%,  una percentuale che non gli avrebbe permesso certamente di venderlo a chicchessia. Quindi l'unico truffato si dimostra Forti, che viene prosciolto dalle accuse di truffa e circonvenzione d'incapace per le quali viene invece condannato a 15 anni Thomas Knott. Tali accuse erano la base del movente per l'omicidio: decadute le une, doveva decadere anche l'altra; ma questo non avviene e - inspiegabilmente - Forti mantiene l'accusa di omicidio di Dale Pikes e viene condannato da una giuria senza possibilità di revisione. Questo quando, ricordiamo, l'arma del delitto è registrata (ma non  verrà mai ritrovata, ovviamente) a nome di Knott, e Knott stesso è il collegamento tra gli omicidi Versace, Cunanan e Pikes.
Attualmente Chico sta scontando nel carcere di massima sicurezza di Miami una condanna all'ergastolo che gli è costata la perdita di tutto ciò che aveva: casa, soldi e soprattutto famiglia.

Roberta Bruzzone si sta occupando della revisione del processo: noi tutti possiamo diffondere la vicenda di Enrico per far sì che i capi di accusa vengano revisionati e che sia fatta finalmente giustizia in un caso fin troppo chiaro in cui i colpevoli la stanno passando liscia alle spalle di un innocente.



Seguite la ricostruzione in questo video:

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