5 dic 2010

Stelle con l'X Factor

Mi ero ripromessa di NON parlare di X Factor, visto che si tratta di un programma popolare e fondato sul dubbio meccanismo del televoto, ma quest'anno è diventata una questione di cuore e di principio, perché in finale ci sono arrivate due persone che per me meritano il primo posto pari merito, anche se agli antipodi (ma non così tanto come credete).


Nathalie Giannitrapani l'ho ascoltata per la prima volta grazie al suo ex bassista, Helio di Nardo, che mi mandò un EP targato "Damage Done" nel non lontano 2005, per una recensione sulla mia webzine, News On Stage. Mi innamorai subito del timbro graffiato di questa ragazza,  volli la band qui a Genova e approfittai della loro voglia di completare il tour includendo la mia città tra le loro tappe. Chiesi quindi a Fabio Giordano dello storico Madeleine Cafè (ormai purtroppo leggenda) di farli suonare in una serata promossa da noi e lui, dopo avere ascoltato il disco, si disse entusiasta. Quella notte, il 2 Aprile 2005, i Damage Done fecero uno splendido concerto, e soprattutto fummo tutti d'accordo (giornalisti, artisti e avventori) nel dire che di Nathalie avremmo sentito parlare in un modo o nell'altro. Tanto che, quando il gruppo annunciò di avere una nuova cantante, Valentina Gullace, peraltro bravissima, io mi presi la briga di stressare nuovamente il povero Helio e unii ai complimenti per la scelta della nuova cantante il commento che, però, mi sarebbe mancato il graffio sensuale di Nathalie Giannitrapani. Per fortuna che, da Helio a Elio, qualcuno ha rimediato.


Nevruz Joku invece, avrei tanto voluto conoscerlo prima del successo, per poterlo conservare in un ricordo al riparo dal resto del mondo, per vederlo e godermelo "grezzo", all'osso, anzi, alLE OSSA. Questo giovane artista ha qualcosa nel timbro vocalico che mi ricorda Mark Hollis dei Talk Talk, una voce particolare, sexy ma anche ironica, feroce, grintosa ma al tempo stesso accarezzata. Ho amato al primo ascolto il suo progetto musicale precedente X Factor (LE OSSA, appunto), in collaborazione con Dr. Scheletro, e credo che avrei sicuramente cercato di trascinare al Madeleine anche lui se solo avessi saputo della sua esistenza. Ormai è tardi: essendo pedinatissimo dalle aspiranti signore Joku, avrò certo problemi nel recuperarlo con un minimo di credibilità giornalistica (visti poi i commenti da camionista che mi lascio sfuggire sui social). Ma non è detto. Spero di riuscire ad arrabattarmi come al solito per stringergli la mano e magari sentirlo cantare in qualche posto un po' più raccolto e lontano dal caos, pur augurandogli il successo interstellare. Perché è sicuro: la luce di Marte (quella di Ziggy Stardust), gli arriva tutta, e la vita glitterata gli spetta di diritto. Su questo pianeta e oltre, allo spuntare del suo meraviglioso e ormai certo "Nuovo Giorno". 

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