5 dic 2010

Fery e Cartessenza: il gusto del bijoux d'artigianato

Mi è spesso capitato di acquistare imitazioni di orecchini, bracciali, collane in finto acciaio (e già su questo concetto ci sarebbe da discutere. Da quando l'acciaio è un metallo prezioso, tanto da pretendere imitazioni? Meditiamo sul valore del brand e ribelliamoci) e ritrovarmi poco tempo dopo con oggetti scrostati, macchiati e inutilizzabili. Tutto questo per poter sfoggiare accessori originali e alla moda. Allora mi sono fermata un attimo e mi sono detta che, se a me cose come il patatone gigante (non so come altro chiamare la Breil Bloom
 ) stanno oggettivamente male e il mio portafogli non si sente alla loro altezza, è inutile insistere sulle grandi marche, meglio puntare a qualcosa di davvero unico. E, riflettendo, l'unica cosa che si possa dire davvero unica al giorno d'oggi è la bigiotteria d'artigianato, quella assemblata da artisti che puntano sul valore della loro creatività e della qualità dei materiali, garantendo che gli oggetti non si sfascino dopo un solo mese di utilizzo. Girando per la rete, quindi, ho intercettato due maghe del bijoux e ve le segnalo. La prima è Emanuela "Mae" Agrini, creatrice del brand "Cartessenza" (foto a sinistra, clicca per ingrandire), artista a pieno titolo (Guardate che cosa riesce a fare con la stessa tecnica di lavorazione dei suoi gioielli) che utilizza cartapesta dipinta, decorata e impermeabilizzata per creare oggetti resistenti e di indubbia originalità e qualità. I vostri acquisti non si scioglieranno alla prima goccia di pioggia, perché sono trattati con vernici speciali e faranno del vostro stile qualcosa di unico e difficilmente imitabile. 

Se lo stile Cartessenza non vi basta, ecco un'altra mente femminile di tutto rispetto che si è messa a vostra disposizione e vi propone diverse alternative: Sara Capoferri di "Fery" (a destra, clicca per ingrandire) presenta, tra le altre cose, tre linee degne di nota: "Fery Tales", la più divertente, ispirata alla natura, "Fery" la linea trendy che utilizza per la maggior parte il tessuto come materiale primario, e infine (STYLERS, mie care, questa NON potete farvela sfuggire!) "Vanity Fery", la linea glamour, la più preziosa e quella ispirata proprio al nostro magazine preferito, che impiega ottone, bronzo e rame interamente dipinti e montati a mano con pietre dure naturali (su richiesta anche semi-preziose).

Entrambe queste giovani artiste impiegano materiali riciclabili e riciclati, non inquinanti e in linea con un concetto di "donna soggetto", che sceglie, apprezza e sfoggia ciò che è di moda usando anche il cervello. Che aspettate? Scegliete anche voi qualcosa che vi renda uniche davvero e non una sola delle tante pecore nel gregge.

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More

 
Le Maglie della Rete utilizza cookie, anche di terze parti, al fine di personalizzare la tua esperienza utente e per studiare come viene utilizzato il sito web. Cliccando sul tasto "OK", scorrendo la pagina o cliccando in qualunque sua parte acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy+InfoOK